Dopo la manifestazione di Napoli

Non ci faremo intimidire né dalle aggressioni della polizia, né delle aggressioni verbali dei cosiddetti difensori della vita, né da chi vuole che le donne tornino alla clandestinità. Vogliono censurare la sessualità femminile, come vogliono che le donne restino a casa a subire maltrattamenti e violenze in silenzio. Pubblichiamo volentieri il volantino dell’UDI di Napoli qui di seguito.

Udi – Napoli
Conclusa la manifestazione di Napoli, la soddisfazione non può che essere, come sempre, quella di aver fatto sentire al Paese la determinazione delle donne, la giusta indignazione, la voce della ragione.
La partecipazione spontanea in risposta allo sforzo organizzativo dell’assemblea permanente delle donne è stata insieme la testimonianza dall’affetto per una donna, colpita ingiustamente ed in modo vigliacco, e la riaffermazione del valore politico e di servizio rivestito dalla legge che in Italia ha fatto uscire l’aborto dalla clandestinità.
L’onda dell’interesse risvegliata da un evento tanto vergognoso come quello del II policlinico di Napoli, sappiamo, è segnata anche da atteggiamenti giornalistici e politici speculativi, e noi che da sempre seguiamo l’applicazione ed il rispetto di una legge tanto importante come la 194, denunciamo le efferatezze aggiuntive della campagna avviata da alcune testate.
Alla nostra protesta, l’integralismo antiaborista risponde mirando la ritorsione verso la donna già duramente colpita dall’intervento poliziesco, diffamandola pubblicamente additando il suo gesto responsabile in modo falso e grossolano. È sofferenza e rabbia che proviamo per una “vendetta trasversale” che vuole intimidire noi come soggetti politici e disincentivare per tutte il ricorso alle strutture pubbliche nell’interruzione volontaria di gravidanza.
Noi continueremo ad esserci, e la nostra indignazione monta col passare dei giorni, perché vediamo la protervia con la quale alcuni giornali vicini ad un sedicente partito per la vita continuano ad insultare ed infangare una donna discreta e sofferente.

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